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Nel lontano 1945, un trentaquattrenne falegname e scultore del legno, povero di finanze ma ricco di ingegno, con la compiacenza del papà Gaetano che sfrattò conigli e galline per concedergli una parte della sua stalla, fece della sua passione per lo sci il suo lavoro.
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Sergio poco prima di morire - Gennaio 1964

Cominciò a costruire sci in modo artigianale chiamandoli con l’acronimo del proprio nome, SFIDA (Sergio Fidanza)

Apprezzati per la tecnica e la cura con la quale venivano prodotti, vennero scelti da un grosso commerciante milanese di articoli sportivi, tale Ezio Fiori, che li lanciò sul mercato con il marchio “K2”.

La collaborazione tra loro durò per vent’anni con una evoluzione del prodotto che dal legno massello piegato col vapore, passò alla compensazione di vari strati, si applicarono le lamine avvitate, le prime solette di scorrimento in Celloflex, le superfici protette con paraspigoli, i fianchi laccati e le decorazioni superiori stampate ad impressione in vari colori, infine arrivarono la fibra di vetro e le lamine “carrecachèe”.

Era iniziato il boom dello sci, che da sport riservato a pochi facoltosi, stava diventando sempre più alla portata della grande massa.

La richiesta del mercato era esponenziale, quindi molte aziende anche di altri settori furono invogliate a investire capitali esagerati nel tentativo di conquistare quote sempre più importanti di questa nuova opportunità.

Nel 1965 Sergio Fidanza morì tragicamente lasciando la moglie e il figlio Mario quindicenne.

La” Sfida”, seppur supportata da un pugno di operai specializzati che non volevano mollare, non poteva avere la forza economica per contrastare la concorrenza spietata di colossi italiani ed esteri, in lotta fra di loro, che stavano esasperando l’evoluzione tecnica per essere i primi, non ci fu altra soluzione che approfittare dell’esperienza maturata e mettersi a disposizione di aziende che non riuscivano a soddisfare le richieste di mercato diventando subfornitori.

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Sergio, moglie e piccolo Mario.

La” Sfida” collaborò con le più importanti aziende italiane, Freyrie, Maxel, Lamborghini , Spalding. Il rapporto più stretto fu con Freyrie, una ditta di grosse dimensioni, forte nello sci alpino, fortissima nello sci d’acqua, a conduzione famigliare da personaggi carichi di esperienza, competenza e umanità, per loro “Sfida” costruì sci da neve e sci d’acqua acquisendo nuove tecnologie, nel frattempo, Mario era diventato trentenne, a capo di una azienda artigiana, piccola ma molto versatile, che lavorava conto terzi ma contemporaneamente produceva sci col proprio marchio da commercializzare nel negozio presso la sede produttiva dove si effettuava vendita, manutenzione e riparazioni.

 

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Sergio con moglie e amici in azienda - 1964

Con l’arrivo degli anni ottanta, il fiorente mercato dello sci raggiunge l’apice della parabola, le rosee previsioni di crescita portano ad un eccesso di produzione e le grosse aziende che avevano investito a dismisura non realizzano gli obbiettivi previsti, si trovarono in difficoltà ed in alcuni casi sono costrette a chiudere, anche per “Sfida” viene a mancare il lavoro di terzista, ma nel frattempo si apre un nuovo orizzonte, quello dello sci d’acqua rilevato con il consenso di Freyrie che, nelfrattempo ha cessato la produzione.

Il mercato dello sci d’acqua è talmente piccolo da non interessare i grossi investitori, ma è ideale per un artigiano!!! 
“Sfida” instaura un rapporto di fornitura con aziende distributrici italiane, francesi e tedesche.

E lo sci da neve?

Con l’avvento degli sci carving  vengono rivoluzionate le geometrie e le attrezzature di “Sfida” diventano inadatte, l’investimento per sostituirle o adeguarle non è proporzionato alle potenzialità di vendita, per cui “Sfida” cessa la produzione di sci da neve e allaccia un rapporto di distribuzione monomarca con “HEAD”, attratto da scelte costruttive molto affini alle proprie, strutture a sandwich, anime in legno, prodotti curati.

Questo rapporto che dura da oltre vent’anni, basato sul massimo rispetto e grande correttezza reciproca, non può andare disperso a causa del fatto che Mario, nel 2020 compie 70 anni ed è ora che vada in pensione!!! Deve arrivare qualcuno che possa dare continuità a una realtà che esiste da 75 anni!! Non può finire così!!!

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Mario 2° Trofeo Davide Campari - 16/01/1972
« Ci vorrebbe un falegname…come il fondatore.
Un appassionato di sci…come il fondatore.
Un personaggio versatile…come la "Sfida"
Un venditore che sappia consigliare,
non solo vendere…
un nostalgico che voglia conservare
la continuità…eccolo! »

Dal 01 Gennaio 2020  “SFIDA 2.0” di Roberto Agosti!!!